(Aggiungerei che molte moto BMW sono prodotte dalla Kymko)
La libertà di scelta è una cosa; quella di pensiero è un'altra: se dietro una scelta libera non c'è un pensiero libero, necessariamente non lo potrà essere neanche la scelta che ne consegue.
Ci sono milioni di ragioni di ogni genere per scegliere il prodotto di casa propria, o in questo caso il prodotto italiano: non è lo stesso.
E questa è la prima cosa importante da valutare: generalizzando al massimo, quando compri la Ducati ti dicono "stai comprando una moto italiana".
Che non vuol dire che stai dando da mangiare ai tuoi fratelli in casa tua, ma che stai comprando un prodotto esclusivo, che ha un'immagine di prestigio; e dietro alla quale ci sono stati e ci sono capitali stranieri.
Come è logico che sia per una SPA.
Se invece compri la Punto, comprare italiano significa fare l'elemosiana ai tuoi fratelli che hanno fame.
Se compri la Punto non ti aspetti niente ma non avrai vergogna di dire in giro che è una cagata, che si guasta questo, e si guasta quello... E poco importa se si guasta una elettoguida che i tedeschi ci hanno messo dodici anni a copiarla, e che quando noi facevamo la Punto II loro facevano macchine molto meno moderne sotto l'aspetto della tecnologia.
Se compri la Golf difficilmente andrai in giro a dire che ha dato problemi, perchè l'acquirente Golf è quello che non ammetterà mai di aver preso una macchina che si guasta come le altre.

Per non dire dell'acquirente BMW, che ultimamente macinano anche componenti molto costose (turbine, collettori, pompe gasolio) hanno il vellutino che si scolla dai pannelli e il volante che si spella esattamente come nelle NON-BMW: un acquirente BMW non ammetterà mai di aver preso una sonora toppata.

Questo tipo di acquirenti-tipo dalla libera scelta facile fanno impazzire il marketing perché mediamente dicono la metà delle cose, o dicono fesserie per non ammettere che hanno una macchina che è una cagata, e fanno scelte inspiegabili, tipo comprare la terza BMW dopo averne fuso altre due e averci rimesso decine di migliaia di euro.
Perché la BMW ti liquida e ti dice che sei tu che non l'hai portata a fare la manutenzione in BMW e quindi ti attacchi e non ti regalano niente.

E tu fai il drago solo alla Fiat, perché in BMW fai l'agnellino.
Queste sono alcune delle ragioni per le quali il marketing impazzisce e canna un bel po' di pronostici in terriotorio italiano.
Tutto questo è riferito a un "tu" generico e ad altrettanto generici clienti-tipo che dipingo con un po' di ironia, ma vedrete che metà buona di questi estremi idealizzati esistono veramente.
Poi c'è la scelta "didattica": non compro italiano perché gli italiani non c'hanno voglia di fare un cavolo.
Ed è vero anche questo: purtroppo gli italiani non si comprano il proprio prodotto per nazionalismo semplicemente perché NON C'E' FIDUCIA, non ce n'è più: ormai se uno mi chiede che ore sono per strada io penso che voglia vedere che orologio scopro dal polsino o che telefono tiro fuori dalla tasca per fregarmelo, tanto sono malfidato; però bisogna dire che al giorno d'oggi è veramente difficile che uno non sappia che ore sono: ecco perché è incredibile che qualcuno te lo chieda.

I tedeschi lavorano perchè è gente che sa che se c'è da fare una cosa bisogna mettersi lì e farla.
E siccome le cose se le fanno bene se le comprano anche; e se le fanno bene PERCHE' se le comprano loro.
Come i francesi: sciovinisti fino all'eccesso, hanno capito che conviene fare bene le cose perchè così se le possono comprare; se poi le fanno tutte bene, forse le comprano anche gli italiani, per esempio...

In Italia abbiamo sempre fatto le macchine per l'esportazione meglio di quelle per il mercato interno, e credo che almeno qui dentro siamo tutti d'accordo.
Non pensando che forse era più incasinato lavorare facendo le cose bene per gli altri e male per noi: magari per risparmiare un etto di catramina c'era un operaio che sudava più a ricordarsi di quando metterla e quando no...
Noi non pensiamo che spesso è più facile lavorare bene che lavorare male.
Ho avuto di vedere più di un aeroporto in giorno di partita: sembrava un giorno di sciopero.
Aerei a terra perché mancavano equipaggi, sportelli di check-in e informazioni chiusi... Io a Malpensa ci ho lavorato e vi assicuro che appena c'era una partita si paralizzava, ma Fiumicino non è diverso.
Con queste premesse è molto difficile essere sciovinisti.
Poi ci sono i ripieghi: ci sono settori in cui oggi ambiamo il Made in Italy mentre vent'anni fa lo snobbavamo, perchè c'era solo il Made in USA: le biciclette per esempio: "ah questo è un telaio italiano!", però nel 91 quando c'erano delle ottime Bianchi le chiamavamo ferri da stiro, e se non era Trek, Cannondale o Specialized era sempre una cagata.
Noi siamo il popolo più plasmabile per gli opinion leaders: siamo l'unico popolo del mondo che considera lavoro nei call center un mezzo lavoretto da ragazzini, mentre ci sono paesi dove è pagato molto bene e considerato usurante e indennizzato adeguatamente.
Ma non è colpa loro: è colpa nostra.
E' colpa nostra ché preferiamo avere che essere.
Noi non siamo liberi: siamo schiavi della libertà.
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